domenica 15 aprile 2007

15 Febbraio 1995

Descrizione del mio ritorno.
Io e gli altri. In realtà sola.
E queste porte, che mi mostrano ad
ogni istante, una vita.
Da un disegno, gli occhi del male.
Dalle finestre, visi imploranti.
E sopra, quell'unico, ride.
Con occhi imperturbabili, osservo.
E il suono mi aiuta a pensare.
Il sole, per cullarmi il sonno.
I prati, per ingannare la mia infanzia.
Le luci di un'altra gioia.
E sopra, quell'unico, ride.
Continuo, senza sentirmi.
Il mio corpo brucia ancora, e
il ricordo non spegnerà
i miei sensi.
Emano un odore inconfondibile:
sono nuda! Vedono i segni sul mio corpo.
E sopra, quell'unico, ride.
Sotto questo ponte tutti corrono.
Tornano ad una casa che non è loro
ad una vita che non è loro.
Amano mentirsi.
Nel momento di conoscenza di me
saluto quel terribile
cielo che mi è sopra, che stasera è
più nero, che rimprovera più forte e
mi stordisce, che mi schiaccia
e gira vorticosamente, ma
che stasera non mi fa paura.

Arrivo, ora, alla menzogna
della mia vita. Le porte mi
lasciano entrare. Vedo due infelici,
una donna a disagio, un ragazzo.
E se volessi restare con te?

Non è il piacere per il peccato
che mi fa dire di amarti,
perchè io sono fatta così,
mi avvicino, giro lo sguardo, poi mi scaccio,
mi riposo, ma continuo a cercarti. Sempre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Bellissima.