venerdì 18 maggio 2007

21 Ottobre 1996

Corpo. Vibri nel sentirti vivere.
Solo, nel contatto con l'esterno.
Sconvolto dai mille momenti,
da mille scorci di mondo,
ti fletti ad ogni incontro,
ad ogni folata.
Ti vedi e sei trasparente.
Inconsistente è tutto ciò
che fa parte di te.
La consapevolezza dei castelli di sabbia.
Cosa c'è dentro la bottiglia?
Qualcuno beve la tua essenza
e cadi.
Qualcuno ti accoglie ed è un
sollievo.
Ma hai necessità di cui non puoi fare a meno,
anche se ora il tuo desiderio
è dissolverti.
E sono dolci, a volte, certe note.
Allettanti i piaceri dell'ignoranza.
E il cedervi, non è più solo rassegnazione

05 Ottobre 1996

A crogiolarmi,
nella mia indecisione,
dai dubbi travolta.
Impronte di visi,
ricordi come solchi nella mia mente,
mi danno fremiti di un giorno, di un'ora.
Tutto viene scombinato ancora.
Rimescolate le carte,
inizio il gioco e
faccio la mia scelta.
Attenta a non ferire, mi colpisco di nuovo.
Mi perdo fra i corridoi e non aspetto
nessuna voce.
Corro, ma ho gli occhi chiusi,
sfioro corpi e ascolto racconti.
Altre vite mi stanno scoprendo,
tolgono la scorza e mi denudano.
Ho freddo

Citazioni

E' da un po' che sto riassettando in mezzo a libri e cartacce.
Li in mezzo ci sono i miei due libricini di poesie scritti tutti in uno dei periodi più mistici della mia vita (dopo sono diventata progressivamente inalfabeta...ah ah ah).
Non so cosa mi spinga a mettere alcuni di quei pezzettini privati in questo blog (che al momento è molto poco pubblico..speriamo in tempi migliori).
Oggi ho trovato queste due citazioni, non farina nel mio sacco, che pero' rileggendole mi sono piaciute molto.

Evvai con la prima tratta dal film di Federico Fellini 'La voce della luna' (scena: Benigni guarda verso il cielo e parla alla luna):

'Il fatto è che io non ce la faccio più, a
restare in questa sospensione, sempre in
attesa, come su una soglia, ed è un'attesa
che non ha mai fine;
Io devo sapere, dovete riuscire a farmi capire!
Non è solo per me, per tutti.
Ed è sempre più urgente, non c'è più tanto tempo.
Io lo so!
Come mi piace RICORDARE. Più che vivere.
Del resto, che differenza fa?'

La seconda, invece, per restare nel tema dei RICORDI è un pezzo catturato dal film (serie a puntate) 'Il segreto della montagna' che hanno rifetto meno di un ano fa sulla Rai:

'Io tutto questo
l'ho vissuto.
E' passato tanto tempo.
E allora ne dubito.
Comincio a frugare
nella memoria.
In fondo cos'è l'uomo?
E' solo l'insieme dei suoi RICORDI.'

Adesso continuo a scartabellare, chissà che trovi qualcos'altro...

giovedì 17 maggio 2007

Oggi

Oggi è stata una giornata rilassante e serena come non mi capitava da almeno tre-quattro settimane.
Sveglia alle 6 del mattino, con i miagolii di Sofia (sembra che non gli dò da mangiare a sta gatta ed invece è peggio di un maiale all'ingrasso), seguiti da 45 minuti di torpore da letto, colazione e preparazione in tutta calma.
Ora di uscita: 7.45.
Traffico sostenuto, ma oggi il fatto di metterci 1 ora e 15 per andare al lavoro, non mi irritava come al solito.
Ingresso in ufficio e mattinata al rilento.
Pranzo sorpresa per una mia collega che fra un po' viene spostata di reparto (Sabri mi mancherai davvero, sei una persona umanamente meravigliosa e lavorativamente insostituibile): per farla breve l'abbiamo portata a mangiare fuori a tradimento e abbiamo chiacchierato allegramente per più di un'ora.
Che bello starcene seduti al tavolino, con una birra davanti al naso e il sole che splendeva sopra di noi: nessun pensiero, nessuna fretta o obbligo ci disturbava (eppure dovevamo rientrare in azienda..)
Dopo il pranzo (panino e birra ah ah) sono rientrata in ufficio: inutile sottolineare che la media che ho bevuto mi aveva totalmente sbandato, perchè il mio sorriso da ebete (si si c'è l'ho sempre) parlava da se.
Eppure,tutto mi sembrava diverso: i colleghi più umani, e sinceramente sinceri, quando mi salutavano.
Ero in pace col mondo (si si...questo si può anche chiamare ubriacatura) e mi sentivo davvero bene.
Il pomeriggio è stato molto produttivo: ho combinato il doppio di quello che dovevo fare, ottimizzando i tempi ed alla fine mi sono sentita davvero soddisfatta di me.
Sicuramente il mio stato d'animo era in parte dovuto all'assenza del capo, che inoltre sarà assente anche domani (evvai!! si!! cazzo!!), ma la bella giornata di oggi ha aiutato.
Stasera rincasando, tutto mi sembrava bellissimo: il cielo azzurro, le ombre del pomeriggio-sera, il verde degli alberi rigogliosi (sto diventando vomitevole con queste descrizioni da prima elementare..), la vista di Ettore con un pezzo di cacca attaccato al pelo (ma cos'ha combinato oggi? l'ha fatta storta??).
Insomma, oggi, un completo successo.
Manca ancora da vivere la serata (che sicuramente qualche nota negativa se la porta sempre dietro), ma sembra che ora nulla mi possa 'toccare'!
Cazzo, devo correre ad apparecchiare.....aiuto!!!

mercoledì 16 maggio 2007

Ya basta

ORA BASTA

www.yabasta.it

Alina

Alina è una bambina di Kiev di 9 anni.
Alesia è la sua gemella.
Sono due piccole bielorusse arrivate stamane a Milano per un soggiorno di 'risanamento', ospitate da famiglie italiane, per 5 settimane.
Avevo anch'io scelto di fare questa esperienza e dare ospitalità ad Alina circa un anno fa.
Due, sono stati i motivi per cui avevo preso questa decisione: uno dei due, era quello di poter aiutare qualcuno in difficoltà, l'altro, di mettermi alla prova (capacità organizzative, lavoro, famiglia, affetto).
Parlandone in famiglia, R., contagiata dalla mia voglia di fare, ha pensato di aggregarsi.
Nonostante le sue molte perplessità (due figli, poco spazio in casa, problemi di salute, poca voglia di veder aumentati i suoi compiti domestici etc etc....ma perchè cazzo lo voleva fare allora??), mi ha seguito nelle varie riunioni preparatorie (ci siamo appoggiate all'associazione 'La Rondine' di Bollate) e ha dato anch'essa il suo consenso.
Abitando vicine ed essendo 'parenti', i responsabili dell'associazione hanno deciso di assegnare le due gemelle alle nostre due famiglie: io Alina, lei Alesia.

'Barbara, requisito fondamentale perchè io la ospiti, è che tutte le mattine porti tu a scuola entrambe le bambine, perchè io non posso muovermi', questo mi ha detto fin dal principio. Nel mio solito eccesso di generosità ho detto di si.
Non cito i suoi commenti successivi: 'e se non interagisce con i miei figli'? oppure 'chissa se è capace di lavarsi da sola o bisogna aiutarla...io non so se ce la faccio da sola'...ma va a cagare!

Varie vicissitudini di questi ultimi mesi, mi hanno costretta a rinunciare all'impegno, così Alina è stata assegnata ad un'altra famiglia.

Non cito qui, gli innumerevoli tentativi fatti da R., prima per convincermi a prendere ugualmente l'impegno (perchè alla ragazza serviva il passaggio in macchina) e poi, una volta capito che le mie difficoltà si sarebbero risolte con una collaborazione da parte sua nel tenere sia Alina che Alesia dalle le 5 alle 7 di sera (perchè faccio tardi al lavoro-->preciso che lei è a casa tutto il giorno..), ha fatto di tutto per dissuadermi: 'e ma io cosa dovrei fare? se do da mangiare alla mia, la tua cosa fa? sta li a guardare?' Stronza.

Stamane, il gruppo dei bimbi bielorussi è arrivato, Alesia sarà ospitata da R. mentre Alina, chissà!
Stasera, mentre rincasavo, ho visto le luci accese in casa di R. e gente in festa attorno al tavolo (lei e la sua famiglia di merda): ho provato una stretta al cuore, per quello che ho perso e per quello che non ho vissuto.
Una persona cinica, svogliata e che non ha il minimo senso della collaborazione e del rispetto, volgerà un compito per cui non gliene frega nulla.

Ho provato forti sentimenti negativi: rabbia e invidia. Ed ho avuto paura di averli trovati nascosti in me.
Che Dio mi perdoni per questo.
Perchè a questo mondo, e perfino all'interno della tua stessa famiglia ci deve essere questa cattiveria? Perchè le persone vengono 'usate' quando fa comodo?

martedì 15 maggio 2007

Training autogeno-End

Evviva! Ce l'ho fatta!
Per la prima volta in vita mia ho preso un impegno e l'ho mantenuto fino in fondo.
Parlo del corso di training autogeno, che si è concluso stasera.
12 martedì consecutivi all'insegna di:
  • respirate profondamente
  • adattate il movimento al respiro
  • immaginate di essere ...
  • portate l'attenzione più dentro concentrata, dentro concentrata, dentro concentrata
Il corso in se stesso ha avuto molti aspetti negativi, a partire dall'insegnante-antipatico, ai compagni di corso-svogliati (da una decina di persone di partenza siamo arrivati alle quattro, degli ultimi incontri), agli esercizi di tecniche immaginative seguiti da russamenti vari o, nel mio caso, perdita di conoscenza...ma ci sono stati anche molti aspetti positivi.
Ho trovato utile imparare a fare certi esercizi di respirazione, di contrazione ed allentamento, volti a rilassare il corpo e la mente che, sicuramente affinati nel tempo e ripetuti con costanza, possono dare buoni risultati.

Mi è dispiaciuto arrivare molto stressata agli ultimi due incontri; credo che questo mi abbia un po' penalizzato, ma sono soddisfatta di essere riuscita a ritagliarmi queste due ore settimanali e dedicarle ad un impegno tutto mio, in cui pensieri e stress non sono mai riusciti ad entrate.
Per tutti i dodici incontri sono riuscita a non pensare ad altro che agli esercizi e a rilassarmi, anzi è venuto molto naturale chiudere la porta alla quotidianeità ed alle cosa fastidiose che si insinuono infide nella mia testa.
Vorrei essere in grado di farlo più spesso.

Per concludere in bellezza, questa sera l'istruttore si è fissato su di me e ha iniziato a sistemare il mio corpo in base all'esercizio che dovevamo fare, girando e rigirandomi (per non dire palpeggiandomi..visto che si fissava guarda caso su fianchi e fondoschiena) a suo piacimento: 'Lo faccio vedere a lei e poi voi imitate', diceva, peccato pero' che io sia poco elastica nei movimenti...(qualcuno nel frattempo insinuava: sei peggio di un tronco di legno, sei figlia di Geppetto, potresti fare la pubblicità di Aiazzone...ah ah ah! che spirito!) Ma vorrei rispondere: se uno non ha mai fatto in vita sua certe posizioni di Yoga (tipo incrociare le gambe e mettere i piedi sopra) non è che a 30 anni uno impara a farle!!

Be, comunque, a fine incontro il tizio ci ha proposto di continuare separatamente il corso presso il suo centro, e 'potenziare' le tecniche immaginative.
Guarda caso è l'unico argomento del corso che non mi ha per nulla entusiasmato (in teoria quando uno si rilassa, capita spesso che compaiano inconsapevolmente delle immagini o delle scene in movimento) ma a me non è praticamente mai capitato.
Stasera mentre mi rilassavo ho invece avuto due flash: uno era una tazza enorme, al cui interno c'era dell'acqua scura che girava vorticosamente e l'altro era una scena dai Simpson.
Come al solito: poca coerenza e tante perplessità.

La prossima volta? Yoga.
Forse.

lunedì 14 maggio 2007

Per chi è triste stasera

Cambia ciò che c'è nei tuoi occhi.
Dimentica da dove vieni e guarda dove andrai.
Scuoti la polvere del vecchio dal tuo corpo.
Non pensare ai sonni persi.
Non pensare ai pezzi del tuo intimo che ti hai lasciato strappare.
Non pensare alle energie che ti sono mancate.
Ricorda che le tue parole sono perle e devono essere raccolte.
Ricorda che i tuoi pensieri sono frutto della tua crescita.
Le tue braccia devono avvolgere.
I tuoi sguardi devono scaldare.
La tua bocca descrivere ciò che senti.
Il motivo sei Tu.
Fai i tuoi primi nuovi passi.

Musica

La mia cultura musicale non fa nemmeno invidia ad un bambino di due anni.
Amo tantissimo ascoltare la radio, ma, da sempre non ricordo mai ne i titoli delle canzoni, ne i testi, figuriamoci chi le canta o chi le ha composte.
Qui si pone il mio problema: mi piacerebbe scaricare da emule e masterizzare dei cd con solo le canzoni che mi fanno venire i brividi quando le ascolto; quelle stesse canzoni che fanno si che la mia immaginazione parta per mondi sconosciuti, inventi situazioni utopistiche, sogni ad occhi aperti (chi se ne frega se sto guidando e dovrei stare attenta al traffico delle ore di punta).
Quello che voglio è provare emozioni, gioire per il desiderio di una cosa, sentirmi bene per aver pensato a quello che vorrei.
Ed ecco che la musica viene incontro quando manca la capacità di azione: tutto si può creare e 'vivere' con la fantasia.
Ed eccomi qui a navigare alla ricerca di quelle canzoni che non so identificare.
Ne ho appena sentita una su radio number one e, nonostante ho cercato di memorizzare qualche frase durante l'ascolto, mannaggia non riesco a trovarla!
Sto scaricando di tutto: da Elisa ai Cramberries, da Franco Battiato ai Gazebo, dai Bee Gees ai Red Hot Chilli Peppers...diciamola tutta: le mie preferenze sono moolto vaste, insomma, anche in questo campo sono di bocca buona..).
Adesso ho appena scaricato 'Take a look at my girlfriend', dei 'Supertramp'.
Me gusta mucho! Non vedo l'ora di spararmela a tutto volume domani mattina!

giovedì 10 maggio 2007

In lavanderia

Stasera sono andata a ritirare due giacconi che avevo fatto lavare, alla lavanderia che c'è all'interno dell'Ipercoop 'La Torre' di Baggio.
E' la prima volta che ricorro alla lavanderia, ma avevo paura di rovinarli, lavandoli in lavatrice, ed inoltre non avevo voglia di fare troppi sbattimenti in casa.
Trovo che le lavanderie siano dei posti tristissimi, così come le persone che ne fanno uso, nonchè chi ci lavora.
Ed è proprio delle due commesse che raccolgono e rendono i panni, di cui voglio parlare.
Stasera, c'era una fila interminabile...evidentemente uno degli orari di maggior concentrazione di persone è la sera, dopo le 17.
Prima di me, c'era un extracomunitario, che faceva fatica a parlare correttamente italiano, ma si è rivolto gentilmente alle commesse.
Queste, dopo che lui gli ha consegnato il ticket per il ritiro, gli hanno reso i capi che aveva portato, ma alla lista mancava un piumone.
Con cortesia il tizio ha chiesto chiarimenti, ma queste hanno blaterato qualcosa e gli hanno risposto male.
L'uomo si era già rassegnato a tornarsene a casa senza piumone, quando, pensando che fosse passata la moglie nel pomeriggio, le ha fatto uno squillo: 'Ma tu, hai consegnato solo due giacche? No, perchè qui mi dicono che non c'è il piumone...' A queste semplici parole, le due commesse sono andate in tilt, iniziando a inveire contro di lui:
'Ma chi ti ha detto che non c'è il piumone??
Perchè dici cose che non sono vere???
O, ma capisci quello che ho detto??
Qui c'è scritto che devi venire il 6 giugno a ritirarlo...sai leggere??
Ci senti, oooh'
L'uomo era perplesso per la loro reazione ed ha tentato di scusarsi, per aver capito male.
Io mi vergognavo e provavo un'ira intensa verso quelle due sceme, razziste, depresse, ignoranti.

Come si sarà sentito quell'uomo? Un idiota?
Spero di no, ma avrà avuto l'ennesima conferma di come non ti puoi aspettare un minimo di collaborazione dagli altri, pur sapendo che sei straniero.
Anzi, questa è un'aggravante!
Perchè gli hanno dato del 'tu' invece di rivolgersi come avevano fatto con le altre persone dandogli del 'lei'?
Cosa aveva fatto di male? Che sentimenti possono aver generato in lui?

E' sempre stato così o c'è una degenerazione totale dei rapporti umani?

Nella banalità di una situazione come questa, ancora una volta, gesti di cattiveria nei confronti di un altro essere umano, disprezzo, incomunicabilità.

mercoledì 9 maggio 2007

Uzbekistan-certezza

Ok, tutto fatto.
Periodo di ferie confermato.
Si parteee

domenica 6 maggio 2007

La mia prima volta

Ma noooo. Non sto parlando di sesso.
Parlo del mio primo giro in scooter!
Alla bella età di quasi 31 anni, ho messo piede, o meglio il culo su uno scooter.
Ovviamente non ero io alla guida. Ero la passeggera!
Partiamo da quel di Muggiano alle 17.30.
Direzione: corso Como 10, mostra fotografica 'World Press Photo', seguita da aperitivo (che poi è stata l'ennesima pizzata) con i Trita.
Io, non dotata di casco, ho dovuto indossarne uno recuperato dalla cantina dei Magistrelli, tutto impolverato e pulcioso, ma soprattutto 'non a norma'.
Prima difficoltà: capire il verso giusto e non indossarlo al contrario.
Mi sono sentita dire: 'Vedi, per favore, di non farmi fare figure. C'è una, che è finita sul giornale per avere indossato il casco al contrario!'
Senza lasciarmi scoraggiare, tento la seconda mossa: salire sullo scooter.
Dopo vari tentativi di assestarmi sul sedile posteriore, rischiando di dare gas inavvertitamente, partiamo.
Uauuu. Che vento. Che emozione!!
'Cerca di seguire le curve, e di sentire la moto', questo è il secondo consiglio gratuito che mi è stato elargito, seguito da: 'Ogni tuo movimento, anche di natica, lo sento. Non è mica facile portare un 'peso morto' dietro. Si fa più fatica, la moto ne risente, vado più piano apposta proprio perchè ho dietro te, mi fai consumare di più!!'...etc etc.
Dopo un chilometro, ecco che succede: ad un mio piccolo movimento di capo, giusto per capire cosa c'era intorno a me, mi partono gli occhiali: 'Cazzo!! Gli occhiali!! Ferma Ferma!
Risultato? Miracolo, occhiali intatti, recuperati a 50 metri da dove mi erano volati via.
Insomma, arriviamo sani e salvi (io, con un gocciolone che mi colava dal naso e gli occhi allucinati, ma ero giustificata, il casco non aveva la visiera...).
L'unica pecca, era che il mio casco non era più nella posizione iniziale.
Insomma, quando sono partita mi stringeva troppo sotto la gola e l'ho tenuto largo, quindi si era spostato tutto di lato e penzolava indietro sulla nuca, lasciandomi la fronte scoperta.
Che barzelletta! La solita, me!
Il ritorno è stato più disinvolto: non mi sono più aggrappata dietro, con una forza da boa constrictor, ma, addirittura, ho staccato le mani!!
Evviva!!
Adesso ho una gran voglia di ripetere!! 'Dai, dai! Quand'è che lo rifacciamo??'
Ma non so se, chi mi ha portato, avrà ancora il coraggio, o meglio il senso dell'umorismo, da ripetere questa avventura! Speriamo
Che notte eccitante...

Tardona- seconda puntata

Quando ero in terza elementare ho passato un periodo bruttissimo.
Ho iniziato a far sogni catastrofici, ad avere incubi terribili, ad essere sommersa da paure.
I miei genitori sono stati sempre molto attenti in casa, a non farci vedere dei programmi televisivi 'non adatti' per noi bambini (io e mia sorella) ma, nonostante ciò, mi svegliavo la notte urlando:
-il terremoto!!
-il palazzo crolla!!
-c'è un incendio, brucia tutto
-muoriamo!!
e cose, molto allegre, del genere.
Di giorno mi assaliva il terrore e correvo ad abbracciare mia madre in modo straziante.
Ricordo che una volta, nel pieno della notte, mi sono messa ad urlare disperata e, alla domanda dei miei: 'Cosa c'è??', ho risposto: 'Non riesco a calcolare l'area del quadrato! Non riesco a calcolare l'area del quadrato!'
Dal canto suo, mia madre è sempre stata molto rassicurante.
Se preoccupata, non me l'ha mai fatto vedere ma si è dimostrata molto amorevole.
Mi infondeva un senso di tranquillità ed, in cinque minuti, la 'nube' spariva.
Mi sono chiesta più volte quale può essere stata la causa scatenante il disagio interiore che ho provato per diversi mesi.
In parallelo, i miei voti scolastici sono precipitati. Sono sempre stata una delle prime della classe e, di punto in bianco, una pioggia di 'attenta', 'molto male', 'attentissima', sottolineati di rosso (erano quelli i voti di una volta), è iniziata a cadere.
Non ero più in grado di risolvere problemi matematici molto semplici, di fare i dettati o dei riassunti ordinati e via dicendo.
Oggi, ripensandoci, sono convinta che ci sia comunque stata una causa scatenante: una bambina di 9 anni, non può immaginarsi un mondo devastato o avere simili paure, senza che sia successo qualcosa.
Eppure, se provo a scavare nei ricordi, non trovo niente.

Le cose più spaventose a cui ho assistito, in termini televisivi, sono state le seguenti:
  • edizione a puntate de 'I Promessi Sposi', sulla RAI. Ricordo la puntata in cui Don Rodrigo moriva di peste e, alzando il braccio, mostrava un bubbone nero e tumescente sotto l'ascella (risultato: non ho dormito quella notte e le sere seguenti avevo sempre paura di non riuscire ad addormentarmi)
  • visione di 'The day after': conseguenze terribili dello scoppio della bomba atomica in un paese degli USA, animali e uomini morti, sopravvissuti gravemente malati di tumori, isolamenti, inquinamento etc etc (risultato: ancora oggi, se ci ripenso, rabbrividisco). P.S l'ho rivisto recentemente...che dire....un'americanata di merda!
  • l'Ispettore Derrick. E cco, questo lo vedevamo tutte le sere prima di cena. Forse era 'un po' troppo' per una bambina della mia età... (al giorno d'oggi un bambino si addormenterebbe davanti alla tv se gli propiniamo tale serial polizieschi). Risultato: oggi è uno dei miei telefilm preferiti, insieme a 'Il tenente Colombo'.
Ricordo che anche la maestra (vedi Tardona- prima puntata) è sempre stata comprensiva e non mi ha mai fatto pesare i miei stati d'animo (secondo me ci deve essere stato lo zampino di mia madre..).

Comunque questa crisi si è risolta in pochi mesi, ho smesso di fare sogni terribili, di avere paure ed ho ripreso ad avere bei voti a scuola.

Ricordo, infine, che i miei mi avevano portato anche dal pediatra, un paio di volte, per discutere con lui del mio 'periodo difficile'.
Lui mi ha fatto un mucchio di domande, fra cui: qual'è la tua cantante preferita? E io, cosa avevo risposto???? Anna Oxa!!
Insomma alla fine il responso è stato: 'Non vi preoccupate, è una fase che tutti i bambini passano, solo che di solito accade più avanti, verso l'adolescenza.
Sicuramente è una bambina molto matura per la sua età...
Insomma, ne ero uscita vincente ed orgogliosa.....ad oggi, se ci penso, mi viene da ridere.
Chi l'avrebbe mai immaginato un futuro di Tardona??!!

sabato 5 maggio 2007

Alle mie vecchie ed attuali 'passioni'

VERRANNO A CHIEDERTI DEL NOSTRO AMORE (F.De Andre)

Quando in anticipo sul tuo stupore
verranno a crederti del nostro amore
a quella gente consumata nel farsi dar retta
un amore così lungo
tu non darglielo in fretta

non spalancare le labbra ad un ingorgo di parole
le tue labbra così frenate nelle fantasie dell'amore
dopo l'amore così sicure a rifugiarsi nei "sempre"
nell'ipocrisia dei "mai"

non sono riuscito a cambiarti
non mi hai cambiato lo sai.

E dietro ai microfoni porteranno uno specchio
per farti più bella e pesarmi già vecchio
tu regalagli un trucco che con me non portavi
e loro si stupiranno
che tu non mi bastavi,

digli pure che il potere io l'ho scagliato dalle mani
dove l'amore non era adulto e ti lasciavo graffi sui seni
per ritornare dopo l'amore
alle carenze dell'amore
era facile ormai

non sei riuscita a cambiarmi
non ti ho cambiata lo sai.

Digli che i tuoi occhi me li han ridati sempre
come fiori regalati a maggio e restituiti in novembre
i tuoi occhi come vuoti a rendere per chi ti ha dato lavoro
i tuoi occhi assunti da tre anni
i tuoi occhi per loro,

ormai buoni per setacciare spiagge con la scusa del corallo
o per buttarsi in un cinema con una pietra al collo
e troppo stanchi per non vergognarsi
di confessarlo nei miei
proprio identici ai tuoi

sono riusciti a cambiarci
ci son riusciti lo sai.

Ma senza che gli altri non ne sappiano niente
dirmi senza un programma dimmi come ci si sente
continuerai ad ammirarti tanto da volerti portare al dito
farai l'amore per amore
o per avercelo garantito,

andrai a vivere con Alice che si fa il whisky distillando fiori
o con un Casanova che ti promette di presentarti ai genitori
o resterai più semplicemente
dove un attimo vale un altro
senza chiederti come mai,

continuerai a farti scegliere
o finalmente sceglierai.

venerdì 4 maggio 2007

Tardona- prima puntata

Ebbene si, scoperta.
E' stato uno dei miei tanti soprannomi, dopo 'handy', 'stordit', 'stordita', 'storda', 'rimba', 'rinco', 'deficente' etc etc.

E' iniziato tutto quando la mia maestra delle elementari, la mia adorata maestra, ha iniziato a chiamarmi: la mia scimmietta...

Le volevo davvero bene: era buona e comprensiva: grazie a lei non ho mai odiato la scuola.
Mentre ci leggeva il sussidiario, sceglieva sempre una di noi bimbe 'a rotazione' per farle il massaggio sulle spalle.
Io non ero fra le smorfiosette che facevano di tutto per entrare nelle sue grazie, sapevo già che mi considerava 'intelligente' e 'brava' e che le piacevo, anche se non lo mostrava agli altri.
Spesso le facevo anch'io dei massaggi.
Quando chiedeva: 'chi mi fa oggi un massaggino?' tutte gridavano e alzavano la mano: 'io, io, io'!, speranzose di evitare qualche interrogazione o brutto voto..
Io non lo facevo, così ogni tanto sceglieva me: 'Oggi, scegliamo... ma si dai! la mia 'scimmietta'!, Vieni dai!'
Ecco, questo è stato il mio primo appellativo.
Chi l'avrebbe mai detto, che sarebbe stato il primo di una lunga lista??
Sapendolo, avrei bloccato subito tutto.
E chissa se la mia vita sarebbe stata diversa.