mercoledì 16 maggio 2007

Alina

Alina è una bambina di Kiev di 9 anni.
Alesia è la sua gemella.
Sono due piccole bielorusse arrivate stamane a Milano per un soggiorno di 'risanamento', ospitate da famiglie italiane, per 5 settimane.
Avevo anch'io scelto di fare questa esperienza e dare ospitalità ad Alina circa un anno fa.
Due, sono stati i motivi per cui avevo preso questa decisione: uno dei due, era quello di poter aiutare qualcuno in difficoltà, l'altro, di mettermi alla prova (capacità organizzative, lavoro, famiglia, affetto).
Parlandone in famiglia, R., contagiata dalla mia voglia di fare, ha pensato di aggregarsi.
Nonostante le sue molte perplessità (due figli, poco spazio in casa, problemi di salute, poca voglia di veder aumentati i suoi compiti domestici etc etc....ma perchè cazzo lo voleva fare allora??), mi ha seguito nelle varie riunioni preparatorie (ci siamo appoggiate all'associazione 'La Rondine' di Bollate) e ha dato anch'essa il suo consenso.
Abitando vicine ed essendo 'parenti', i responsabili dell'associazione hanno deciso di assegnare le due gemelle alle nostre due famiglie: io Alina, lei Alesia.

'Barbara, requisito fondamentale perchè io la ospiti, è che tutte le mattine porti tu a scuola entrambe le bambine, perchè io non posso muovermi', questo mi ha detto fin dal principio. Nel mio solito eccesso di generosità ho detto di si.
Non cito i suoi commenti successivi: 'e se non interagisce con i miei figli'? oppure 'chissa se è capace di lavarsi da sola o bisogna aiutarla...io non so se ce la faccio da sola'...ma va a cagare!

Varie vicissitudini di questi ultimi mesi, mi hanno costretta a rinunciare all'impegno, così Alina è stata assegnata ad un'altra famiglia.

Non cito qui, gli innumerevoli tentativi fatti da R., prima per convincermi a prendere ugualmente l'impegno (perchè alla ragazza serviva il passaggio in macchina) e poi, una volta capito che le mie difficoltà si sarebbero risolte con una collaborazione da parte sua nel tenere sia Alina che Alesia dalle le 5 alle 7 di sera (perchè faccio tardi al lavoro-->preciso che lei è a casa tutto il giorno..), ha fatto di tutto per dissuadermi: 'e ma io cosa dovrei fare? se do da mangiare alla mia, la tua cosa fa? sta li a guardare?' Stronza.

Stamane, il gruppo dei bimbi bielorussi è arrivato, Alesia sarà ospitata da R. mentre Alina, chissà!
Stasera, mentre rincasavo, ho visto le luci accese in casa di R. e gente in festa attorno al tavolo (lei e la sua famiglia di merda): ho provato una stretta al cuore, per quello che ho perso e per quello che non ho vissuto.
Una persona cinica, svogliata e che non ha il minimo senso della collaborazione e del rispetto, volgerà un compito per cui non gliene frega nulla.

Ho provato forti sentimenti negativi: rabbia e invidia. Ed ho avuto paura di averli trovati nascosti in me.
Che Dio mi perdoni per questo.
Perchè a questo mondo, e perfino all'interno della tua stessa famiglia ci deve essere questa cattiveria? Perchè le persone vengono 'usate' quando fa comodo?

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