Allora.
Prendete consapevolezza del vostro respiro.
Notate i punti di contatto col terreno, quei punti che tengono sospeso il vostro corpo.
La pelle.
Quella barriera che separa quello che siamo, da quello che non siamo.
Quello che siamo, da quello che non siamo.
Immaginate di essere nel vostro luogo sicuro.
Visualizzate il vostro corpo.
Da dentro a fuori.
Da dentro a fuori.
Da dentro a fuori.Si ho capito, cazzo!!
Sono impazzita? No, quello lo sono sempre stata.
Sto solo sintetizzando l'inizio della seduta di training autogeno, il corso che da fine febbraio sto seguendo ogni martedì sera.
Sedute di rilassamento, arricchite da tecniche immaginative.
Be, nonostante l'istruttore, che è un'emerito testa di cazzo, odioso e saccente come non pochi, una persona che sminuisce sempre gli altri e le sensazioni che raccontiamo (ahi ahi: devo stare attenta a giudicare gli altri..visto che sono la prima a comportarmi così a volte..o perlomeno è quello che mi hanno fatto notare recentemente..), il corso mi piace.
Sono contenta di seguirlo, perchè dopo tanto tempo sono riuscita, con costanza, a ritagliarmi uno spazio mio, un impegno che sto mantenendo, anche se richiede poche energie (dura 1 ora e mezza, è a 2 Km da casa e, soprattutto, non richiede sforzi fisici..).
Mancano solo 3 lezioni al termine.
Dovrei mettere in atto, nella vita di tutti i giorni, gli insegnamenti appresi, pero' la mia vita è così frenetica, che sono un totale disastro: non riesco mai a fare gli esercizi di rilassamento, le contrazioni e gli allentamenti, o a provare ad armonizzare il respiro al movimento. Ovvero dovremmo essere in grado di agire sulla respirazione (prima in modo pensato e poi via via naturale) in modo da saper far fronte alle situazioni di stress, ai momenti di panico etc etc.
Spero di non dimenticare i piccoli trucchi appresi e spero che mi venga, anche se fra un po' il corso sarà terminato, la voglia di applicarmi.
Comunque anche stasera c'erano i soliti 'personaggi' al corso:
-una quarantenne meridionale panzuta e bassa (ovvero io fra qualche anno..), madre di 5 figli (il primo avuto a 12 anni)
-una coppia di cinquantenni in pensione, molto discreti e silenziosi
-madre e figlia, in costante conflitto (ma come fai a non rilassarti? dice una. fatti i cazzi tuoi, le risponde la figlia)
-e la 'perla' del gruppo, ovvero un trentenne pazzo (bruciato da psicofarmaci o dai troppi acidi ingeriti in discoteca), che si presenta sempre dopo mezz'ora dall'inizio del corso e dice cazzate del tipo: ma sento che 'lui' si muove, quando respiro!
Ma 'lui' chi????? Il diaframma, no! Risponde.
Insomma, roba da pazzi, una manicomio completo, di cui io faccio parte...
Il mio problema (mi correggo: uno dei tanti) è che dopo 10 minuti cado in uno stato di totale rilassamento e non sento più la voce 'guida' del nostro istruttore...
E' una sensazione piacevole, in cui mi cullo trasportata dal mio stesso corpo.
Il mio LUOGO SICURO sono IO.
Al contrario di ciò che provo costantemente durante tutta la giornata: è durante quelle sedute che mi sento meglio con me stessa e che non ho paura di restare sola con me.
Teribile, invece è la paura di addormentarmi, cosa che mi è successa due volte fa, e di iniziare ad emettere un certo ..ronf ronf...Che figure!!!!
Comunque, al termine di ogni seduta ci si confronta sulle sensazioni provate.
Ed è li, che scopro di essermi persa interi pezzi di 'conduzione' del nostro insegnante.
Ad esempio, stasera, ha detto che per stimolare la nostra creatività ci ha consigliato di provare ad immaginarci:
-nell'officina di una meccanico
-in un colorificio
-in un laboratorio di sintesi di farmaci
AHHH! Ma io non ho sentito niente di quello che ha detto!
Ho perso interi pezzi. Non ricordo nulla!
Dov'ero? In quale dimensione irreale mi sono calata?